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Il fumo passivo fa nel mondo un morto ogni 52 fumatori

Medicina Interna Redazione DottNet | 17/03/2020 18:34

In Italia un decesso ogni 51, oltre 7000 vittime l'anno

Ogni 52 fumatori c'è un non fumatore che muore per esposizione a fumo passivo nel mondo.  Lo rivela una ricerca pubblicata sulla rivista JAMA Network Open e condotta da Jagat Narula della Icahn School of Medicine di Mount Sinai a New York e Leonard Hofstra della VU University Medical Center ad Amsterdam. In Italia, riferisce all'ANSA Hofstra, muore di fumo passivo una persona ogni 60 fumatori, con un totale di 7.543 vittime annue del fumo passivo (nel 2016), mentre nel 1990 bastavano 51 fumatori a causare la morte di un non fumatore, per un totale di quasi 12 mila vittime.

Gli esperti hanno sviluppato un 'indice del fumo passivo' con cui hanno costruito la prima analisi di dimensioni mondiali sull'entità dell'impatto del fumo sulla salute dei non fumatori, e calcolato l'impatto del fumo passivo nelle diverse aree del globo. Per farlo hanno utilizzato una vastissima mole di dati relativi alle abitudini al fumo nel mondo dal 1990 al 2016 (numero di fumatori 'cronici' - cioè quelli che non smettono mai e che fumano in media per 24 anni della loro vita -, numero di sigarette al giorno etc).  È emerso che oggi nel mondo 52 fumatori di lungo corso sono responsabili della morte di un non fumatore per fumo passivo; in America sono necessari 90 fumatori per causare la morte di un non fumatore, in Medio Oriente appena 40. Grazie a leggi più restrittive sul fumo, il quadro mondiale è migliorato dal 1990 quando bastavano in media solo 31 fumatori ad uccidere un non fumatore.

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Gli esperti hanno anche sviluppato e messo a disposizione online (https://www.secondhandkiller.com/) il calcolatore "Second Hand Killer" "che permette a ogni fumatore - conclude Hofstra - di calcolare il proprio impatto individuale sulla salute dei non fumatori", semplicemente sulla base di parametri quali il sesso, il numero di sigarette fumate al dì, l'anno in cui ha preso il vizio, età e paese di provenienza. Ad esempio un fumatore maschio italiano di 50 anni che fumi 30 sigarette al giorno da quando ha 20 anni, contribuisce per il 3-5% a uccidere un non fumatore.

fonte: JAMA Network Open

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